Le immagini della memoria
Italo Calvino, Le città invisibili
«Ogni volta che descrivo una città dico qualcosa di Venezia».
La stele «Le immagini della memoria» esplora il concetto di Heim- und Fernweh, espressione tedesca che indica la «nostalgia di casa» e la «nostalgia del viaggio»
La stele
Progetto che celebra l’amicizia e le relazioni culturali fra l’Italia e il Kazakistan, a settecento anni dalla morte di Marco Polo (1324-2024) e in occasione della Giornata del Contemporaneo, 2024.

Marco Polo, affascinato dalla magnificenza del mondo esterno, simboleggiato qui dal disco d'oro attraversato dal filo verde della Via della Seta, ripete nel profondo il nome della sua città più amata: Venezia. Questa è rappresentata dall’arco delle sue inconfondibili finestre, che incorona l'intera composizione. Come lui, migliaia di viaggiatori, esploratori e migranti ricreano nella propria mente l'immagine della casa, della patria e dell'appartenenza, frammenti di memorie che temono possano scomparire del tutto. L'effetto glitch sul disco d'oro, realizzato in mosaico con ori colorati provenienti da una storica fornace veneziana, distorce la visione del mondo passato, lasciando spazio a nuove esperienze.
L'opera esprime il dualismo tra l'insaziabile desiderio di esplorare terre e mari oltre i confini, collezionando timbri nel passaporto, e la necessità di sentirsi ancorati alla propria terra natale, qui rappresentata dal battuto veneziano, la tradizionale pavimentazione del Nord Italia, nota come terrazzo alla veneziana, fatta di graniglie di marmo e cotto.
Infine, la scultura racconta la lunga storia delle relazioni tra l'Europa e paesi lontani come la Cina, evocata attraverso la ricreazione della mappa del mondo «Kunyu Quantu», sviluppata nel 1674 dal gesuita Ferdinando Verbiest durante la sua missione in Cina. La mappa si ispira ai lavori di Matteo Ricci, missionario cattolico italiano che realizzò la prima mappa del mondo cinese secondo lo stile europeo.
43.263758° 76.939586
Kazakistan, Almaty, via Makatayev 53
Vera è un'artista e designer di mosaici, formata presso la prestigiosa Scuola Mosaicisti del Friuli a Spilimbergo, e vive a Venezia
Vera collabora inoltre alla realizzazione di terrazzo alla veneziana con inserti in mosaico. Nel 2022, uno dei suoi vasi è stato esposto alla mostra Artigianato e Palazzo a Firenze, e nello stesso anno ha progettato e curato la creazione di arredi urbani per UNICEF Italia.
Le sue sculture in mosaico sono presenti in Puglia, tra cui una creata come artista ospite dell'Apulia Land Art Festival. Nei suoi lavori artistici, Vera esplora i temi del tempo, della memoria e del senso di appartenenza.
Nel 2020 ha esposto accanto a Paola Navone ed Elena Salmistraro nella Galleria Superstudio+ di Milano, in una mostra di arte e design al femminile curata da Gisella Borioli.
Sponsor tecnico FIANDRE
L’opera è stata realizzata su/con superfici in gres porcellanato FIANDRE prodotte in Italia. in particolare sono state utilizzate le materie ceramiche della collezione Il Veneziano ottenute secondo la tecnica produttiva full-bodied e personalizzate con la innovativa tecnologia DYS Design Your Slabs.
La scultura, una stele bifacciale, è stata realizzata in maniera inedita utilizzando materie ceramiche di pregio ed eco-compatibili fornite dalla Graniti Fiandre, ovvero superfici che si ispirano al ‚terrazzo alla veneziana' ottenute da un processo produttivo all’avanguardia e da un mix di materiali eccellenti. L'opera pone al centro dell’esperienza estetica il tema struggente della nostalgia di casa che s'impadronisce del viaggiatore incamminatosi verso terre lontane. Un tema, questo, che si intreccia con l'insaziabile desiderio di conoscere gli altri e di attraversare i confini della propria patria, pur amandola. Il dialogo fra il Gran Khan e Marco Polo immaginato da Italo Calvino nelle Città invisibili ha ispirato l'artista Vera Belikova, che, anche attraverso questo rimando intertestuale, ci regala un'opera suggestiva e polisemica, di straordinaria attualità.
Сreazione dell'opera
Edoardo Crisafulli,
Addetto Culturale dell'Ambasciata d'Italia in Kazakistan Direttore dell'Istituto Italiano di Cultura, Almaty
Quest'opera, unica nel suo genere, è stata concepita dall'artista di mosaico Vera Belikova, formatasi a Spilimbergo e residente da molti anni a Venezia, in un dialogo creativo con l'Istituto Italiano di Cultura di Almaty e con la ditta Graniti Fiandre, che l'ha generosamente sponsorizzata. "Le immagini della memoria" è stata pensata per la città di Almaty, crocevia strategico sulla Via della Seta, in occasione della Giornata del Contemporaneo 2024 promossa da AMACI - Associazione dei Musei Contemporanei Italiani con la collaborazione della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. L'opera è dedicata al viaggiatore italiano più famoso al mondo, Marco Polo, autore del primo documento europeo della letteratura di viaggio, Il Milione – libro che ha contribuito a diffondere in Occidente un atteggiamento positivo, contrassegnato da curiosità e dal rispetto verso civiltà e terre lontane, che all'epoca erano avvolte nel mito e nel mistero.
"Un libro sulla diversità del mondo." Visita di Marco Polo e parente Niccolò a Khubilai
Ringraziamenti per il supporto al progetto
Sponsor tecnico GRANITI FIANDRE SPA
l’Istituto Italiano di Cultura di Almaty
l’Ambasciata d’Italia in Kazakistan